Caro don Matteo,
sono il prof. Odorico
La prego di scusarmi se con così grave ritardo le rispondo : la sola giustificazione è che ho lungamente atteso di poterla fare interloquire con una raccolta di componimenti che fosse più ricca della sola messe che ho raccolto in 1c, nel blog
http://www.insiemeadonmatteo.blogspot.com/
cui le chiedo se può farsi partecipe.
.......
Potrà cosi inserirsi nel blog come amministratore a tutti gli effetti, e scrivervi liberamente.
Le chiedo infine se nel blog posso citare dei brani della lettera che mi ha inviato.
Di quanto in essa mi ha scritto, mi ha colpito particolarmente quanto Lei voglia lasciarsi essere africano, o meglio etiope.
Mi domando, alla luce di quanto Lei mi ha detto presso don Ulisse, di che cosa così Lei si arricchisca spiritualmente , che cosa le si riveli del mistero di Cristo in una luce più viva o diversa, tramite ciò che ispira l'agire delle genti etiopi, e da che cosa tale manifestarsi dello Spirito la distacchi, come da un connotato culturale inessenziale e limitativo della Parola ch' è il Verbo .
Ciò che posso avere inteso, da quella sua predica in San'Andrea, la domenica prima del suo rientro in Gighessa, è quanto gli Etiopi possano essere più di noi capaci della pazienza dell'Amore caritatevole.
Nel frattempo tramite don Ulisse ho ricevuto i dvd di cui la ringrazio, e la sua attestazione dell' incontro che ha svolto
Quanto ai dvd , al rientro dalle vacanze pasquali li farò vedere ai miei allievi, almeno in parte, per sollecitarli ad un ulteriore confronto.
Per quanto attiene alla attestazione, purtroppo delle recenti normative ministeriali hanno pregiudicato la possibilità delle scuole di avvalersi di esterni, remunerandoli. Che fare?
E' poi verissimo quanto asserisce del mondo e della meditazione orientale, che la sua comprensione non può esserne solo una forma di conoscenza, ma una esperienza che ne verifichi la realizzabilità salvifica internandosi nella sua vivente realtà spirituale.
Ciò che posso dirle è che i minimi avanzamenti che ho intrapreso in tal senso, mi hanno distaccato solo dall' involucro legalitario e moralistico del Cristianesimo.
Come nel Cristianesimo si deve ugualmente morire in quanto io, per entrare nella vera vita ed "essere uno-con..."
Con i più fervidi auguri di una Buona Pasqua,
la saluta cordialmente e la ringrazia di nuovo
Odorico Bergamaschi
Post scriptum: Ho ricevuto alcune ore fa anche la sua bellissima news letter Pasquale.
Quante volte vi ricorre la parola sognare! sognando l' inizio di un Giubileo non solo Etiope, che sia un anno di grazia per tutti.
Sognare è credere e sperare, nonostante tutto, come Tighist ? Nonostante tutto saper amare e donare la propria stessa vita? Nonostante tutto confidare che in tutti c'è una grande ricchezza, e sapere ascoltare, e sapere attendere?
Sul sito delle scuole del Progetto Alice, con cui collaboro,
( http://www.aliceproject.info/)
può leggere sia la newsLetter Pasquale, che il discorso che Valentino Giacomin ha tenuto a febbraio in Calcutta, alla presenza del ministro Bindi.
Cos' Don Matteo mi aveva scritto:
Carissimo prof. Odorico,
come vede dalla data e dall'indirizzo e-mail, sono già rientrato in Etiopia senza aver potuto rispondere alla sua gentile lettera di ringraziamento e soprattutto senza aver potuto rispondere alle sue richieste.
Anch'io le sono grato per l'occasione avuta di questo incontro con i ragazzi, sempre impegnativo, imprevedibile, specialmente per me che ormai arrivo da un altro mondo, ma anche sempre sorprendente, in positivo, per la gratuità con cui riescono a comunicarmi qualcosa, magari senza rendersene conto.
Grazie, dunque. Anch'io ho notato che il secondo incontro è andato meglio, probabilmente anche per causa mia che nel primo incontro non sono riuscito a sintonizzarmi sulla loro lunghezza d'onda e quindi mi sono perso senza puntare con chiarezza sui punti fondamentali, forse nella ricerca di una velleitaria simpatia e comprensione. Anche questo è un'insegnamento, per me.
Confesso di conoscere molto poco del mondo e della meditazione orientale, anche se mi affascina ogni cosa che riesco a conoscere, al riguardo. Ho comunque sempre l'impressione di coglierne solo degli aspetti marginali, senza arrivare alla sostanza. Credo che solo dopo un viaggio da quelle parti, che rimane un mio desiderio nel cassetto per i prossimi anni, potrei cominciare a cercare di capirne qualcosa. Per adesso, la realtà che sto vivendo qui mi provoca e mi coinvolge in modo molto forte, anche spiritualmente, e si insinua in ogni anfratto della mia giornata e della mia anima. Per ora, mi va bene così, lasciarmi essere africano, o meglio etiope.
In attesa di risentirci prossimamente, la saluto cordialmente
don matteo pinotti
mercoledì 11 aprile 2007
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